Teatro

AD APIRO, NELLE MARCHE, UN SINGOLARE GIRO D' ITALIA IN TEATRO

AD APIRO, NELLE MARCHE, UN SINGOLARE GIRO D' ITALIA IN TEATRO

“Il giro d'Italia – viaggio tra le storie di un paese che non c'è” è il titolo di una rassegna che si svolge al teatro Mestica di Apiro (MC). Scrive la curatrice, Sonia Antinori: “per il secondo anno una rassegna che, attraverso storie e memorie, disegna un'ideale geografia culturale di questa Italia instabile, sfuggente e maliarda. Un percorso in cui i destini individuali e le tragedie collettive sono inscritti nello stesso paesaggio e osservati dalla prospettiva di uomini di oggi, autori e attori che fanno con il teatro quello che un tempo facevano i filosofi: porsi delle domande. E lo fanno attraverso l'esibizione dell'abilità, così che la gente, incuriosita, faccia ala attorno a loro e ne senta il coraggio, lo sforzo e la speranza, che ancora possono accendere l'incanto: la sospensione dell'incredulità”. Quindi un teatro di testo, un teatro che riverberi i contenuti dell'oggi tramite i linguaggi dell'oggi. La drammaturgia contemporanea esprime l'esigenza di rinnovamento, di un nuovo rinascimento: in molti siamo convinti che il teatro o è civile oppure non è teatro. Il titolo “Giro d'Italia” è stato pensato in riferimento agli sportivi che esibiscono il loro allenamento e che hanno coraggio di esporsi, lottare, faticare. Gli attori, in parallelo, si arrogano il diritto di dire le cose che vanno dette in quello spazio libero dei cittadini che è il teatro. I piccoli paesi, come Apiro, si propongono come luoghi alternativi alle città, luoghi in cui poter ricostruire qualcosa, luoghi in cui il mestiere di attore ed il ruolo parimenti importante di spettatore significano ancora qualcosa. Tre i titoli, esperienze di un teatro “nuovo”, spesso concepito, scritto e diretto dagli stessi artisti che sono in palcoscenico. Il primo titolo è “Maratona di New York” di Edoardo Erba (sabato 7 marzo ore 21,15), messo in scena da Cristian Giammarini e Giorgio Lupano, una nuova produzione del Teatro Stabile delle Marche; il testo, con le sue molteplici traduzioni e i numerosi allestimenti nel mondo, è a tutti gli effetti un piccolo classico di drammaturgia italiana. Quindi “Radio Clandestina” (venerdì 13 marzo ore 21,15), il lavoro che ha consacrato il teatro civile di Ascanio Celestini. Infine “Targato H” (domenica 22 marzo ore 17,30), risultato del comico affabulare di un giullare dei nostri tempi, David Anzalone, che del suo handicap ha fatto risorsa creativa. Ogni spettacolo è preceduto nel pomeriggio da un incontro con gli attori, per un scambio costruttivo di idee ed esperienze. Come l'incontro di presentazione (lunedì 2 marzo), condotto da Sonia Antinori e chiuso con il reading dell'atto unico “Lo sbagliato” di Francesca Sangalli, che con ironia ritrae i vizi dell'ultima generazione di teatranti. Fra i lettori una partecipazione di lusso, Massimiliano Speziani, vincitore di un premio UBU e raffinato interprete del “Custode delle partenze”, tratto dalla Trilogia di Agota Kristof.